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Semi di Luna Nuova

  • Immagine del redattore: Beatrice Benzoni
    Beatrice Benzoni
  • 10 lug 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 lug 2021


Oggi è l’anniversario della morte di mia madre e la vita mi regala bellezza..


Sdraiata su un lettino in riva al mare ripenso ai suoi ultimi istanti qui.

Era in ospedale, in coma da diverso tempo. Un’infermiera molto dolce stava con lei di giorno e di notte. La vegliava. Io ero a cena con mio padre su una terrazza, in quello che credo fosse il suo ristorante preferito. Avevo appena ordinato un soufflè al cioccolato e a papà arriva una telefonata. Mamma se ne era andata. Scatto in piedi pronta a correre da lei. Mio padre mi blocca e con una fermezza a cui non ero abituata mi dice: no, ora finiamo di mangiare. Io nonostante fossi nel pieno della mia fase ribelle, obbedisco. Ancora oggi fatico a interpretare quella nostra scelta di aspettare il mio dolce. È come avvolta da un mistero che mi fa sentire tranquilla. Un atto che ho integrato dentro me e che alle mie ossa ha sussurrato imperturbabile che la vita non smette mai. In quel restare, mio padre mi ha chiesto di respirare ed io l’ho fatto. Piangevo mangiando quella cosa buonissima.


Arrivati nella sua stanza d’ospedale, il letto era vuoto. Ricordo di aver urlato forte ed essermi accasciata per terra sbattendo contro una sedia di metallo.


Credo di aver inveito contro qualcuno. DOV’È MIA MADRE? Avevano già “liberato” il letto. Potevo raggiungere mia madre all’obitorio. Questo ricordo mi era insopportabile ed è stato da me prontamente rimosso, per tornare alla coscienza 9 anni dopo durante una seduta di bioenergetica.


Erano complicati a quei tempi i rapporti con il mio ramo materno. Io ero decisamente strana, sopra le righe.. e aggiustarsi bene tra le righe sembrava molto importante.


Comunque mia madre era stata vestita per la sepoltura da una sua zia troppo anziana. Cosa le avete messo? Una camicia di cotone bianca e dei pantaloni neri. Io di mio ho sempre oscillato tra una grande fiducia verso l’umanità e un sospetto sospettoso che necessità di VEDERE con i propri occhi. E infatti, mamma aveva addosso una tuta grigia e dei calzini bianchi di spugna.


Ero accompagnata in quel passaggio da grandi anime molto presenti.


Con quella che era la mia più cara amica, Roberta, sono andata in un centro commerciale a prenderle dei vestiti. Anche la magia mi assisteva, perché in quel negozione trovai una camicia bianca con una rana d’oro cucita all’altezza del cuore. Mamma collezionava oggetti a forma di rana. Era il suo animale totem.


Dovevamo fare in fretta. Ricordo questa mancanza di tempo, queste scadenze da rispettare. La velocità.


Non è la morte il problema. Non è la morte ad essere spaventosa. È la sua gestione. È il contorno. È la paura dello stare. L’avversione alla lentezza che invece richiedono tutte le grandi trasformazioni.


Quella notte c’era la luna piena. Robi era rimasta in albergo con me. “Facciamo il bagno nude?” “Si” E così, a Forte dei Marmi dopo aver cenato in un ristorante ed essermi portata a casa un bicchiere in vetro di Murano tutto dipinto, come cadeau (non rubate. Non si fa. Io mi sentivo autorizzata a fare tutto perché ero molto arrabbiata..), accompagnate da una bottiglia di champagne siamo andate a tuffarci nude nel mare della luna piena.


Ricordo Beppe, che era venuto in treno da Milano perché non voleva che al ritorno guidassi la mia macchina. E così si era fatto lui conducente e mi aveva riportata in città.


Ricordo tante persone che cercavano di prendersi un po’ del mio dolore.


Quanti cuori spalanca la morte..


Ma la bellezza che mi sta donando la vita di cui parlavo tante parole fa?


C’è qui una signora molto anziana che fatica a camminare. Sua figlia, un po’ più grande di me, le tiene le mani dando le spalle al mare e lentamente (ma davvero molto lentamente) un passo alla volta la accompagna alla riva. Va a prendere una sdraio e la mette seduta. Riempie un secchiello d’acqua e le bagna la testa e i piedi.


Amore: a-mors = senza morte


Ma c’è ancora bellezza di cui voglio parlare oggi: sono qui. Sono davvero qui. Sento questo momento. Quella frase trita e ritrita del “qui ed ora” mi ha fatta sua. Per la prima volta nella mia vita, IO SONO QUI.


Oggi è luna nuova. In cancro. Qual è il seme di luna nuova che voglio piantare? Il mio intento è di portare questa mia presenza anche a Milano. Ovunque io vada voglio esserci. Stare. Respirare. Vivere nella lentezza. Esserci per me e per chi vorrà fare un pezzo di strada con me.


Grazie mamma per avermi dato la vita 2 volte. Con la mia nascita e con la tua morte. Ti amo. C’è quiete qui, possiamo stare 💙


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Lady of the Night - Don Blanding



 
 
 

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